UTENSILI – Oltre le Mani verso la Bellezza
Proseguendo nel felice programma editoriale inaugurato nel 2007 con il volume LOCKS-SERRATURE, cui ha fatto seguito una seconda pubblicazione dal titolo DOORKNOCKERS-PICCHIOTTI DA PORTA, Alessandro e Fiorenzo Cesati hanno presentato nel 2013 un nuovo libro sul tema degli utensili, che giunge come terzo di una triade ideale di opere dedicate al grande mondo delle oggetti d’arte in ferro.
Nella realtà così tecnologicamente specializzata del nostro ventunesimo secolo, si è cominciata a perdere per sempre la vivida memoria di quel passato pre-industriale in cui gli artigiani lavoravano con utensili manuali. Gli utensili rappresentano un’eredità tangibile del passato sin da quando il loro uso ha costituito una tappa importante nell’evoluzione del genere umano. La collezione di eccezionali utensili in ferro qui riunita è rara sia per ampiezza che per qualità e molti di questi pezzi possiedono una notevole presenza scultorea. Essi incarnano al tempo stesso precisione tecnica e semplice bellezza, e affermano quello spirito di creatività che sempre hanno espresso. Un eleganza nel design che si combina con la forza, due qualità reali intimamente collegate fra loro nella loro sostanza, il ferro.
Il ferro è stato indispensabile per costruire la maggior parte degli utensili e delle armi che hanno contribuito a creare e modellare gli universi pre-industriali dell’ età classica, medievale e rinascimentale. E’ un materiale antico la cui immensa utilità pratica ha senza dubbio ispirato il mito classico di Vulcano, il Dio-fabbro che forgiava il ferro nella sua fucina, presumibilmente ubicata sotto il Monte Etna. Il ferro incandescente rosso o bianco possiede una plasticità che è in stupefacente contrasto con la sua estrema durezza e rigidità quando è freddo; quando invece viene lucidato diventa di colore grigio splendente. Il fabbro lavora il ferro su di un incudine e deve quasi istantaneamente modellare il metallo durante il breve spazio temporale in cui rimane malleabile.
Le collezioni di utensili sono in genere di due tipi : collezioni degli utensili ancora in uso, e mantenute o costituite da artigiani; oppure collezioni di utensili decorati e talvolta riccamente dorati, costituite a partire dall’età rinascimentale da importanti e principeschi mecenati. Alcuni di questi collezionisti principeschi furono loro stessi anche abili nel costruire utensili, nei lavori di forgia od in altre discipline artigiane.
Fra questi celebri personaggi sono da ricordare: l’Elettore di Sassonia, Augusto il Forte(1526-86), di Dresda, lo Zar Pietro il Grande di Russia(1672-1725), l’Imperatore Rodolfo II(1552-1612), di Praga ed il Re di Francia Luigi XVI (1754-93). Lo Zar Pietro il Grande apprese le tecniche dei cantieri navali in Olanda, l’Imperatore Rodolfo II costituì una delle grandi Kunstkammer europee, che comprendeva anche strumenti scientifici, e Luigi XVI, l’ultimo dei tanti monarchi francesi a mantenere laboratori personali a Versailles, fu lui stesso sia falegname che artigiano dei metalli. Educato dal fabbro reale François Gamain (1751-95), realizzò scatole in acciaio, chiavi e lucchetti, come regali da omaggiare agli amici.
Il primo e più straordinario collezionista fu comunque l’Elettore di Augusto di Sassonia, la cui leggendaria Dresden Kunstkammer – tuttora esistente – comprendeva ampie collezioni di utensili. Questi erano più di 7000 all’epoca del primo inventario, eseguito nel 1587, senza contare gli oltre quattrocento strumenti scientifici e orologi. Augusto il Forte aveva interessi tecnici fortemente diversificati e a partire dagli anni ’50 del XVI secolo cominciò a collezionare strumenti per misurare la distanza ed il tempo, come anche attrezzi da orticultura.
Egli attirò artigiani specializzati alla sua corte, i quali dovevano tutti obbligatoriamente istruirlo nella pratica della loro disciplina. Il più noto fra questi fu Leonhard Danner di Norimberga, celebre inventore di utensili. Nel 1558 il cugino di Danner – Paul Buchner – costruttore di stipi e viti, divenne costruttore capo di utensili alla corte di Dresda, e pochi anni dopo – nel 1576 – l’apprendista di Danner, Balthasar Hacker , venne nominato fabbro di utensili e costruttore di viti di corte.
UTENSILI – Oltre le mani verso la bellezza
Cesati&Cesati, Milano 2013
Edizione limitata a 500 copie
Cm 25×31 – 104 pagine a quattro colori – rilegato con sovracoperta
Testo bilingue italiano/inglese
ISBN : 978-88-902762-2-4
Saggi di Marian Campbell, ex-Senior Curator of Metalwork del Victoria & Albert Museum di Londra e Alessandro Ubertazzi, Professore di Disegno
Industriale all’Università di Firenze
Art Direction FG Confalonieri – Fotografie di Roberto Bigano
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