Un picchiotto da porta senza eguali

Questo importante picchiotto da porta, dalla calda e attraente patina bruna, è costituito da un corpo a martello e una piastra di fondo.
La piastra di fondo rettangolare, ritagliata e godronata sul profilo, termina in alto con un motivo gigliato ed è completata da una coppia di semicolonne simmetriche, sbalzate e incise, che un tempo costituivano le graffe di ancoraggio alla porta.
Il martello é ornato da un drago alato, scolpito a tutto tondo e inciso, contraddistinto da un corpo serpentiforme, una coda piatta, due piccole ali e il collo arcuato.
Il tema iconografico del drago è largamente diffuso nel mondo cristiano, almeno dall’epoca romanica, nel contesto di una concezione vitalistica dell’ornamentazione, ed è indubbiamente fra i protagonisti della drôlerie gotica; i draghi sono peraltro elementi decorativi tipici delle serrature e dei picchiotti da porta, dove ricorrono frequentemente in funzione apotropaica.

L’elemento di maggior interesse del pezzo qui presentato è tuttavia costituito dalla straordinaria figura in ferro forgiato, inchiodata alla piastra di fondo sopra il dado di battuta quadrangolare: una figura di guerriero o pellegrino, barbuto e ammantato, dall’aspetto particolarmente intrigante, che doveva tenere nelle mani una lancia o una spada, simbolo di guardia o di difesa.

In Spagna, la lavorazione del ferro aveva raggiunto importanti livelli già all’inizio del Medioevo: la presenza araba aveva introdotto tecniche nuove e sofisticate, insieme al gusto per la lavorazione minuta e ricercata del metallo. La tipologia del picchiotto a martello, a cui appartiene il pezzo in esame, era particolarmente diffusa nell’area di Lerida, Aragón ed in tutta la Spagna settentrionale, dove era preferita rispetto alla forma ad anello,  maggiormente comune altrove. Ciononstante per questo spettacolare picchiotto, quasi certamente di provenienza aragonese, esistono pochissimi confronti (Museo del Hierro, Oropesa del Mar, inv. 151; Museu Cau Ferrat, Sitges, inv. 31576), che oltretutto valgono solo come generico paragone tipologico, poiché, in realtà, il pezzo si configura come un unicum assoluto.

Oltre alla sua qualità e rarità, dobbiamo sottolineare che il pezzo qui presentato – cosa assolutamente insolita per un picchiotto- è documentato già agli inizi del Novecento in una delle più importanti raccolte spagnole dedicate all’arte del ferro: la celebre collezione Domingo Guerrero di San Sebastián (Spagna, Paesi Baschi), che contribuì con un nucleo di pezzi fra i più consistenti all’importante Exposición de Hierros Antiguos Españoles organizzata a Madrid nel 1919.

A cavallo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, complice la Rivoluzione Industriale, il fascino per l’alto artigianato dei secoli passati costituisce, in tutta Europa, la ragione della costituzione di importanti raccolte d’arte applicata, che diventeranno fondamentali fonti d’ispirazione per tutti gli artisti del XX secolo: in Spagna in particolare queste raccolte furono di enorme importanza per figure di spicco come Antoni Gaudì, Joan Mirò e Pablo Picasso, e più in generale per lo sviluppo del Modernisme catalano.

PICCHIOTTO DA PORTA
Ferro forgiato, scolpito, sbalzato e inciso
Spagna (Aragón)
Secolo XV
H.: cm 38, L.: cm 8.2, P.: cm 13.5

Provenienza: Coll. Domingo Guerrero, San Sebastián (Paesi Baschi) ; Museo del Hierro, Oropesa del Mar

OPERA NON DISPONIBILE

Bibliografia: P. M. de Artiñano y Galdácano, Exposición de Hierros Antiguos Españoles, Madrid 1919, n° 268, pagg. 75-76; AA. VV., L’art del ferro. Rusiñol i el col-leccionisme del seu temps, Barcelona 2007, p. 80 n°45.

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