Pittura e oreficeria in dialogo. Un raro cofanetto senese del Trecento

Con il volume “Pittura e Oreficeria in Dialogo. Un raro cofanetto senese del Trecento” la galleria Alessandro Cesati prosegue nel 2019 una serie di pubblicazioni intese a documentare in modo significativo importanti oggetti da collezione, concentrandosi questa volta su uno straordinario Cofanetto senese della metà del Trecento.

La grande importanza del pezzo ha spinto alla pubblicazione di un volume dedicato, arricchito dai contributi del professor Andrea De Marchi e della dottoressa Chiara Guerzi. Il volume è il risultato di un’approfondita indagine e illustra perfettamente la rarità di questo scrigno per piccoli e preziosi oggetti: si tratta infatti dell’esemplare più antico tra i cosiddetti cofanetti ‘a pagoda’. Inoltre, la ricerca ha portato ad attribuire il pezzo ad un artista senese sicuramente nella cerchia di Lippo Vanni, e dai modi molto vicini a Pietro e Ambrogio Lorenzetti.

Il volume pone in luce un manufatto di altissimo pregio, e di grande importanza culturale, che si colloca in una categoria di oggetti appartenenti sia all’ambito profano che a quello religioso. Con una serie di confronti puntuali, e ampiamente illustrata, l’edizione si pone come un riferimento importante per collezionisti, storici dell’arte e appassionati di alto antiquariato.

Una cassettina, un oggetto apparentemente semplice, ma in realtà per nulla banale. L’imitazione con mezzi pittorici di un prodotto di oreficeria, quasi unica nel suo genere, condensa tanti aspetti della civiltà artistica trecentesca, massime in una città come Siena, che seppe unire una strenua ricerca di raffinatezza e lo sfruttamento delle potenzialità illusive dell’arte nuova. (…) Insorge spontanea la domanda sulla funzione di un goffanuccio simile, analogo per foggia ad altri di squisita destinazione profana, per contenere gioie e oggetti preziosi femminili. Conosciamo alcune cassettine fra Due e Trecento, che parrebbero avere avuto la funzione di teche reliquiario (…). Piace allora immaginare che anche questo cofanetto sia servito ad un alto ecclesiastico per riporvi piccoli effetti strettamente personali. A Siena, verso la metà del Trecento”.

(Estratto della Prefazione di Andrea De Marchi, Professore ordinario di Storia dell’arte medioevale dell’Università di Firenze)

Le figure entro medaglioni giacevano, un tempo, su fondo azzurro; sono state realizzate a vernice sull’oro con l’intento di imitare l’effetto prezioso degli oggetti di oreficeria, come smalti, nielli o verres églomisés, motivo per il quale l’effetto complessivo è quello di veloci disegni a monocromo (…). I personaggi paiono contraddistinti da una verve arguta e gustosa, ma soprattutto da una volontà di tipizzazione e da una gravitas che richiama quanto messo in atto nelle opere prodotte dai pittori seguaci dei Lorenzetti. È ben noto il ruolo avuto da Pietro Lorenzetti per l’evoluzione stilistica di Niccolò di Segna, con il quale collabora nella cappella Spinelli in Santa Maria dei Servi a Siena e mediante il quale riesce a rinsaldare la plastica delle figure”.

Ciononostante sembra di poter stabilire, per i medaglioni del cofanetto Cesati, che riscontri filologici meno labili possano prodursi richiamando da un lato l’ancora enigmatico maestro di stretto ambito lorenziettiano già denominato di Maestro di Santa Maria dei Servi, in bilico tra l’arte di Pietro e quella di Ambrogio, e dall’altro, come mi suggerisce Andrea De Marchi, le opere uscite dalla variegata e meglio conosciuta bottega di Lippo Vanni (doc. 1340-1375)(…).
La foggia architettonica che contraddistingue il cofanetto ha indotto, per la particolare tipologia delle opere dal simile formato, la definizione di «Pagodentypus» o «cofanetto a pagoda» per via del coperchio slanciato a lati rastremati; tale tipo inizia a diffondersi nel corso del Trecento e ad affiancarsi al più tradizionale coperchio trapezoidale o a tronco di piramide in voga in oggetti consimili sin dall’antichità”.

(Estratto del saggio di Chiara Guerzi)

 

Chiara Guerzi, PITTURA E OREFICERIA IN DIALOGO. Un raro cofanetto senese del Trecento
Cesati&Cesati, Milano 2019
Edizione limitata e numerata di 500 copie
Cm 18 x 25,5
Rilegatura cucita
Testo bilingue italiano/inglese
ISBN 978-88-90276-23-1
Saggio a cura di Chiara Guerzi
Introduzione di Andrea De Marchi
Traduzioni Erika Milburn
Design Studio Cree
Fotografie di Manusardi S.r.L – Art Photo Studio
Esaurito

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